Le carte napoletane
- thevvitchproject
- 5 mag 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Sin da quando sono piccola nella mia famiglia esiste una leggenda (che però per noi è legge, non si ammette come possibilità: è una certezza!) che mia nonna raccontava sempre sull'origine della nostra famiglia, storia che si legherebbe alla nostra tradizione di lettura delle carte Napoletane..
Ferdinando d'Aragona, meglio conosciuto come Ferrante I (detto anche Don Ferrante), unico figlio maschio, illegittimo, di Alfonso I di Napoli, pare essere stato il capostipite della mia famiglia: dunque le mie origini sarebbero un mix spagnolo/napoletano.
Perchè sto raccontando questo?
Secondo diverse fonti, le carte arrivano sul territorio Napoletano intorno al XVI secolo, nel periodo della dominazione Spagnola. Non è un caso, infatti, che i semi presenti sulle carte napoletane siano gli stessi delle carte spagnole e che esse siano molto simili tra loro, mentre nel resto dell'Italia (in particolare nelle regioni settentrionali) siano diverse.

Segni che dimostrano l'origine situata nel periodo sopra indicato sono diversi; primo fra tutti i costumi tradizionali dell'epoca: i baffi e le acconciature sono, infatti, diffuse in quell'epoca tra siciliani e napoletani. Le scene di semina (nel cinque di spade), i denari sotto forma di stelle, l'asso dello stesso seme rappresentato come un'aquila a due teste e il cavallo di spade (che rappresenta un personaggio di origine musulmana col turbante in testa e la scimitarra in mano), sono tutte contaminazioni di quel periodo.
Dapprima usate prevalentemente come gioco d'azzardo, le carte napoletane sono in seguito utilizzate anche come strumento di divinazione.
In passato, infatti, durante i periodi di belligeranza fra i paesi, le carte erano lo strumento per conoscere gli esiti delle battaglie: le prime a richiederne i servigi furono, probabilmente, le mogli dei soldati per sapere in poco tempo se i loro cari fossero ancora in vita o meno.
Si rivolgevano alle donne più sagge (considerate più autorevoli dal popolo stesso) a conoscere la sorte dei loro congiunti attraverso l'interpretazione di queste carte.
Le vecchie "fattucchiere" mantenevano sempre un alone di mistero intorno al significato di queste carte e sui possibili metodi di stesura e lo svelavano soltanto a pochi eletti che avevano con loro legami di parentela (nella mia famiglia tutto questo è riservato alle primogenite e primogeniti che portano il cognome "originale" del ceppo).
Da questo si evince che il saperle interpretare diventò un privilegio per pochi.
Secondo una tradizione delle streghe napoletane, quando un allievo è pronto per diventare cartomante, riceve "autorità e comando" (a casa mia questo accade il 25 dicembre).
Questo sistema è basato sulla lettura di sole 40 carte, ma offre un'infinità di significati che si intrecciano tra di loro, fino a formare responsi che, non a caso, vengono ritenuti tra i più precisi e veritieri dopo i tarocchi (tuttavia se lo chiedete a me, ovviamente, vi risponderò che sono le migliori al mondo!).
Il mazzo è composto da 40 lame diviso in quattro semi: denari, coppe, bastoni e spade.

Denari: questo seme rappresenta cose materiali e finanziare, guadagni e affari. Tutto ciò che è concreto e materiale, ma anche impegno profondo. I Denari si riferiscono ai regali, alle eredità, ai contratti e alle vincite.
Coppe: fanno riferimento al campo dei sentimenti, dell'innamoramento, dell'amicizia, la casa, la famiglia, passioni e sentimenti o, più in generale, i rapporti sociali nonché il paese natale o addirittura la patria. Nei simboli la coppa rappresenta un contenitore la cui forma si ricollega all'utero, alla fertilità, i ricordi e la memoria. Interessante può essere confrontare i diversi modi di usare le coppe e i corrispondenti significati delle carte a seconda della stesa.
Bastoni: questo seme rappresenta in genere l'iniziativa; è simbolo connesso al lavoro, alla forza e al vigore fisico nonché rappresentativo della sessualità. Il bastone è anche indicativo di un progresso, sviluppo e creatività. Nei simboli il bastone è la forze che difende (in senso passivo), che attacca (in senso attivo), su cui ci si poggia (il sostegno). Ha anche simbologia di bacchetta magica o bastone augurale.
Spade: è il seme legato ad aspetti inerenti la giustizia, i tradimenti, gli inganni, ma anche alle malattie, disgrazie, incidenti ed ostacoli. Nei simboli una spada è un'arma offensiva: rappresenta ciò che serve a difendere ma anche ad attaccare (spada alzata). Più spade possono essere un aiuto, ma anche una prigione.
Un breve accenno alle figure mi sembra, infine, doveroso:

Re: in linea generale rappresentano tutte le figure maschili, tanto nel loro aspetto positivo, di aiuto e sostegno (un padre, un fratello o un mentore), tanto in quello più negativo, un amante o colui che abusa di potere.
Fante: figura enigmatica, il fante viene spesso chiamato "donna" per via dei lineamenti molto delicati e dall'assenza di barba o baffi. Le figure hanno una valenza androgina pur indossando capi di abbigliamento maschile.
Rappresentano donne e bambini.
Cavaliere: rappresenta gli spostamenti e i cambiamenti, sia riferito a persone sia a situazioni ed eventi. Può ricordare il significato della carte della Morte o quello della Ruota.
Ricordatevi che da cartomante a cartomante (o tarologa nel mio caso), i significati possono essere leggermente diversi (ovviamente legati alla tradizione familiare) e che, una buona lettura fatta con le carte napoletane, va sempre effettuata tenendo conto del contesto e in relazione alle altre carte estratte dal mazzo in occasione della sessione di riferimento.

Io leggo le carte napoletane da quando ho 14 anni. Leggo con una modalità che è stata prima di mia zia e prima ancora di mia nonna, per affondare le sue radici in chissà quale passato...
E' una pratica spontanea che ho appreso osservando e riproducendo; le carte mi parlano e mi raccontano una storia...magari la tua!
Chiara.

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