Sei Hei Ki
- thevvitchproject
- 22 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min

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Il Sei Hei Ki è a mio avviso il Simbolo più elegante e vivace di tutti: in parte è perché nella mia immaginazione ha la forma della pedina degli scacchi stilizzata, in parte perché quando lo si traccia la mano descrive curve grandi e morbide, e sembra che sia in grado di guizzare velocemente per assolvere al proprio compito.
E’ il simbolo della cura per eccellenza, in tutte le sue accezioni: lenisce, porta freschezza e pace, armonizza.
Non ci sono associazioni particolari fra i colori ed i Simboli Reiki, poiché ciascun Simbolo è spesso visualizzato di colore diverso ogni volta; tuttavia, per il Sei Hei Ki (o Sei He Ki, come riportano alcuni), non posso fare a meno di pensare subito all’azzurro quando ne pronuncio il nome.
La sua efficacia è immediata e tangibile sui dolori acuti ed improvvisi, sulle bruciature e sulle punture d’insetti. Questo tipo di aiuto è altrettanto efficace su ciò che è meno tangibile, ovvero sul lavoro interiore: il Sei Hei Ki è infatti considerato lo strumento più adatto per entrare in contatto con la nostra parte inconscia, per lavorare in profondità e lenire, in questo caso metafisicamente, ciò che dentro di noi può essere considerato doloroso. Non per nulla la traduzione del suo nome è “Io ho la Chiave”, proprio ad indicare che siamo noi in
possesso di ciò che ci serve, né più né meno, per guarire noi stessi. In questo senso quindi, rispecchia perfettamente lo spirito della pratica Reiki.

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Personalmente lo associo sempre al Choku Rei, perché quest’ultimo indirizza l’Energia nel punto esatto su cui intendiamo lavorare ed amplifica con la sua energia il Sei Hei Ki; non appena tracciato o visualizzato, ho spesso la sensazione che il secondo Simbolo prenda a ruotare sul suo asse longitudinale, come a voler spandere così con ancora più precisione la calma di cui è portatore.
Come per gli altri Simboli, credo che non si smetta mai di trovare nuovi modi con cui lavorare con il Sei Hei Ki, ma è sempre a partire dall’utilizzo meno canonico che ne studio le possibilità, così da riportare anche sul lavoro interiore ciò che posso apprendere dalle prove quotidiane; per fare solo un esempio semplice, ho notato che visualizzare questo simbolo sulle labbra di una persona che sta esagerando con i toni la porta a calmarsi, a fare un passo indietro. Non è probabile che ciò funzioni anche con noi stessi, quando i nostri
pensieri sono troppo violenti o improduttivi?
Una piccola annotazione infine su cui riflettere: se state vivendo un periodo in cui avete bisogno di energia, di sentirvi carichi e briosi, non tenete in tasca o al collo un Sei Hei Ki: vi farà di certo sentire in pace, ma non sempre la quiete è ciò di cui necessitiamo.
Roberta

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